venerdì 20 maggio 2011

t'amo pio bove!

Caro Giulianone: mi fai così una grande tenerezza, quando la sera tornato a casa dopo la rottura di coglioni giornaliera, ammiro il tuo faccione che riempie di tre quarti lo schermo della tivvì. Ti trovo divertente, sai! Pensa quanti poveri cristi, stanchi di lavoro fai rilassare. Loro ti adorano, guardandoti con l'occhio spento e la forchetta intenta ad acchiappare il bucatino che scivola via e ricade nel piatto. Pensa se al tuo posto ci fosse il "signor Rossi" magro, smunto e incazzato per avere perso il posto di lavoro a cinquant'anni! E ma che noia e che tristezza, allora...

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